Acque (sempre) agitate nel Pd: “Lasciate la Granà al suo posto”

Redazione

Cronaca

Acque (sempre) agitate nel Pd: “Lasciate la Granà al suo posto”

05 Maggio 2017 - 14:29

Il giorno dopo la conferenza stampa del commissario straordinario del Pd monrealese Antonio Rubino (leggi qui), emergono alcuni retroscena interessanti della riunione che poi si è fatta a porte chiuse, lontano dai giornalisti o da simil tali. Fonti a noi vicine, hanno rivelato che si sono registrate alcune dissonanze con quella che era la linea politica adottata sino a quel momento e che ufficialmente è stata resa pubblica. Rubino ha convinto ed ha tracciato con semplicità, ma al tempo stesso con determinazione una linea politica e ha sintetizzato le scelte di un partito. Ma il suo discorso non è piaciuto proprio a tutti. Perché lo scenario riferito parla di situazioni torbide e sconfortanti. C’è da dire che la situazione parrebbe ancora più complessa dalla spinta a voler ottenere un riconoscimento, una collocazione precisa, un “do ut des” finalizzato a portare una certa compagine di persone a schierare i propri fedeli.

Nel calderone dei dubbiosi, ci sono due consiglieri che spingono perché l’assessore Nadia Granà rimanga al suo posto. Dal canto suo, l’assessore, attraverso i social ha sempre dichiarato di voler rimanere al suo posto e di continuare a lavorare per Monreale. I consiglieri in questione sono un uomo e una donna: nessun nome. Ma l’alternativa alla Granà, gradita a questa parte di voci fuori dal coro del Pd, racconta della disponibilità eventuale di altri personaggi (tra cui pare ci sarebbe quello dell’ex segretario del Pd Fabio Ganci) a ricoprire il ruolo assessoriale. Certo si tratta di giochi di potere, di dissidi mai risolti, insomma un poco strani perché, se le voci venissero poi confermate, la forza di due consiglieri, dovrebbe condizionare un documento sottoscritto da molte più firme inficiando il lavoro svolto dal commissario Rubino. Insomma la questione del Pd sembra non essere del tutto risolta. Anche se Rubino è stato chiaro: o si fa così, quindi via Magnolia o la Granà, o il sindaco Piero Capizzi dovrà accettare di non avere più la maggiornanza. La sensazione è che alla fine, la Granà rassegnerà le dimissioni e, come avevamo annunciato oltre un mese fa, lascerà il suo ruolo di assessore. Lascia perplessi, invece, il silenzio di Giuseppe Magnolia. Lui, però, è uomo di partito. E, siamo certi che firmerà al più presto le sue dimissioni.

Fabio Ganci con una nota alla nostra redazione smentisce di essere tra i papabili assessori del nuovo corso: “Un ruolo che richiede tanto impegno e tanto tempo che, per motivi di lavoro, non potrei svolgere nel migliore dei modi”.

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