Biotestamento, Pennisi: “Se approvata, legge in contrasto con dottrina e Costituzione”

Redazione

Cronaca

Biotestamento, Pennisi: “Se approvata, legge in contrasto con dottrina e Costituzione”

21 Aprile 2017 - 09:30

L’Aula della Camera ha approvato con 326 voti a favore la legge sul biotestamento. Il testo ora passerà al Senato per l’approvazione definitiva. Il provvedimento aspettava di vedere la luce da otto anni, dall’epoca della morte di Eluana Englaro, e ha ricevuto un’accelerazione dopo il suicidio assistito di Dj Fabo, seguito a tre settimane di distanza da quello di Davide, l’ex barista 53enne malato di sclerosi multipla. Lo scorso 5 aprile il testo sul biotestamento ha superato il banco di prova delle prime votazioni, grazie a un’inedita maggioranza composta da Partito democratico, Movimento cinque stelle, Mdp e Sinistra italiana.

Sul Biotestamento si è anche espresso l’Arcivescovo di Monreale Michele Pennisi che ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Repubblica: “Questa proposta di legge mi pare abbia parecchi punti problematici che non si possono tacere. Punta sostanzialmente sull’autodeterminazione del paziente e in questo senso va oltre anche ciò che è permesso in molti Paesi nei quali è in vigore l’eutanasia”, dice Pennisi al giornalista Paolo Rodari. E parla alla vigilia del convegno che si terrà a Poggio San Francesco dedicato al presente e al futuro delle persone con disabilità (leggi qui). Per Pennisi, questa legge, se approvata, “propugna una libertà assoluta di stampo radicale in contrasto non soltanto con la dottrina cattolica ma anche con la nostra Costituzione”.

“La vita – aggiunge Pennisi – è un dono di Dio e non appartiene soltanto alla singola persona, ma anche alla famiglia e all’intera società. E la legge deve evitare i due estremi, l’eutanasia e l’accanimento terapeutico”. Perl’arcivescovo, insomma, si scardina il rapporto medico-paziente. “Sono lo stesso paziente e la sua famiglia a essere caricati di una eccessiva responsabilità – dice – Il fatto che anche l’alimentazione e l’idratazione vengano considerati trattamenti sanitari è problematico. In realtà la legge sulle cure palliative del 2010 prevedeva una sedazione anche profonda, ma senza accanimento terapeutico. Qui invece si va oltre. Il rischio è che dietro questa legge vi sia una eutanasia mascherata”. E sul mancato esonero per le cliniche cattoliche, Pennisi dice: “Mi auguro che se approvata in Senato la legge venga rimodulata per rispettare il diritto alla vita e per tenere presente che la missione del medico cattolico è di promuovere la vita e non di eliminarla”.

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