Partinico, da sei anni segregata in casa e costretta a prostituirsi

Redazione

Regione

Partinico, da sei anni segregata in casa e costretta a prostituirsi

29 Marzo 2017 - 09:37

Da sei anni un donna di 28 anni era costretta dal compagno a prostituirsi. Secondo il Gip del Tribunale di Palermo, Roberto Riggio, le violenze ai danni della giovane sarebbero state commesse nei comuni di Cinisi, Terrasini e Partinico, tra il luglio 2010 e l’aprile 2016. Le indagini condotte dal sostituto procuratore Siro De Flammineis e coordinate dal procuratore capo Francesco Lo Voi, hanno portato all’arresto di un 51enne per i reati di sequestro di persona, lesioni personali, riduzione in schiavitù, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Le indagini sono state avviate dai militari della Compagnia di Partinico nel maggio scorso, dopo la denuncia da parte della donna che accompagnata in caserma dal padre, tra le lacrime, ha trovato la forza di raccontare ai Carabinieri degli abusi e delle condotte violente di cui era stata vittima ad opera del compagno, con il quale aveva avviato un rapporto di convivenza nell’estate del 2010.

L’uomo sistematicamente segregava la compagna all’interno dell’abitazione, chiudendo la porta di ingresso dall’esterno con un lucchetto e sbarrando le finestre con delle tavole di legno fissate con chiodi. La ragazza era costretta a praticare rapporti sessuali con uno o più uomini, secondo appuntamenti e modalità concordate dai “clienti” dal compagno, spesso all’interno della loro abitazione, ma anche in aree campestri, nonché all’interno di autovetture. Le prestazioni prevedevano perlopiù la corresponsione direttamente nelle mani dell’indagato di 20 euro per ogni singolo rapporto sessuale cui era costretta la donna. “Tale importo -spiegano dal Comando – funzionale a sostenere le spese relative al pagamento del canone di locazione dell’immobile in affitto, veniva talvolta integrato da dazioni di generi alimentari”.

I rifiuti opposti dalla donna in molteplici circostanze avevano come conseguenza il pestaggio ad opera del suo “aguzzino”. In almeno due circostanze documentate, la ragazza era stata costretta a ricorrere alle cure presso strutture sanitarie della Provincia di Palermo: in un’occasione le veniva diagnosticata la frattura del setto nasale; nell’altra, oltre ad un trauma cervicale, le veniva comunicata l’avvenuta interruzione di gravidanza.

Altre notizie su monrealepress

Autorizzazione del Tribunale di Palermo N. 621/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana
redazione@monrealepress.it