Ha passato la sua prima notte in carcere “Pagliarelli”. Massimo Ciancimino figlio del noto ex sindaco di Palermo Vito. Ciancimino dovrà scontare un cumulo di pene residue pari ad 4 anni e 5 mesi di reclusione e pagare una multa pari a 22 mila euro.
Le condanne inferte nei confronti del figlio dell’ex sindaco condannato per mafia, divenendo irrevocabili, hanno sancito la colpevolezza dell’imputato, il quale aveva già sofferto periodi di carcerazione per i fatti ascritti ed oggi decurtati dal calcolo della pena. I fatti per cui è intervenuta la sentenza definitiva sono avvenuti rispettivamente dal 2000 al 2005 nel primo caso, e nel 2011 nel secondo.
In un primo procedimento penale, Ciancimino è stato condannato per i reati di riciclaggio, di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, in relazione a fatti commessi tra Palermo, Ginevra e la Romania. Le contestazioni sono state mosse in concorso con la madre Scardino Epifania ed alcuni professionisti, ad alcuni dei quali è stata attribuita anche la fittizia intestazione di beni. Gli addebiti sono da ricondurre all’occultamento di un ingente patrimonio, in parte già oggetto di sequestro, costituito da denaro, beni mobili e immobili nonché partecipazioni societarie.
La seconda condanna è scaturita poiché Ciancimino è ritenuto responsabile del porto e della detenzione di materiale esplodente. Tredici cartucce cilindriche di gelatina esplosiva, 21 detonatori a miccia ed alcune micce. Ciancimino, secondo quanto ricostruito, prima trasportò materiale esplodente in un viaggio tra Bologna e Palermo e poi lo occultò nel giardino della propria abitazione. Al Ciancimino è stata anche contestata la cessione del materiale all’altro imputato, Giuseppe Avara, al quale venne consegnata una parte dell’esplosivo mai più ritrovata.