Emergenza neve, bene la macchina dei soccorsi, ma restano criticità

Redazione

Cronaca

Emergenza neve, bene la macchina dei soccorsi, ma restano criticità

07 Gennaio 2017 - 15:16

Le previsioni metereologiche alla fine ci hanno preso. Neve era prevista e neve è stata. Due giorni “di passione” per il comprensorio monrealese che ha dovuto fronteggiare l’emergenza neve. Se nel centro storico non si sono registrati problemi, la maggiori difficoltà si sono registrate nelle periferie. A Giacalone residenti per 12 ore senza luce. Solo l’intervento del Prefetto, sollecitato dal sindaco Piero Capizzi e dall’assessore Santo D’Alcamo, ha consentito di far attivare il generatore agli operai dell’Enel. A Pioppo situazione grave solo nelle traverse. Per il resto la macchina dei soccorsi dell’Anas ha funzionato bene. Disagi a Poggio San Francesco e Giacalone che solo nella mattinata di oggi stanno tornando alla normalità. Gravi disagi invece a Pezzingoli e Strazzasiti. I residenti sono rimasti completamente bloccati dalla neve. Solo stamattina i primi spalaneve hanno liberato le strade.

Ma i mezzi della Giordano non hanno effettuato corse, lasciando “a piedi” i residenti. A San Martino anche qui gravi criticità. Per strada, nei momenti più intensi di nevicate, anche 8 centimetri di manto bianco che hanno reso la circolazione impossibile. La Protezione Civile guidata dall’assessore Nicola Taibi, pur con pochi uomini, ha lavorato senza sosta e benissimo. Insomma il Comune ha fronteggiato meglio l’emergenza rispetto alla nevicata di due anni fa. Ma ancora c’è qualcosa da migliorare. Bisogna attivare una macchina della prevenzione in tempi utili. Alle prime avvisaglie di nevicate, sarebbe fondamentale spargere il sale sulle strade principali di collegamento tra il centro e le periferie per evitare di far rimanere intrappolati nelle proprie abitazioni i residenti. Il problema è, però, che l’amministrazione comunale non dispone, nel parco macchine, di nessun mezzo meccanico. E così bisogna confidare su quelli delle ditte private. E non sempre è possibile. Ora Capizzi ha ancora parte dell’inverno da affrontare. E se, come consueto, dovesse nevicare alla fine del mese di gennaio e all’inizio del mese di febbraio, deve dimostrare di aver imparato un’altra lezione e di saper gestire in maniera ancora più efficiente, un’emergenza che dipende solo dalla volontà di Madre Natura.

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