Attacco Isis a Dacca: morti 20 ostaggi, in gran parte italiani e giapponesi

Vincenzo Ganci

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Attacco Isis a Dacca: morti 20 ostaggi, in gran parte italiani e giapponesi
La premier del Paese colpito: "Siamo riusciti a salvare soltanto 13 ostaggi". Chi non conosceva il Corano veniva torturato e ucciso

02 Luglio 2016 - 12:07

Sono venti gli ostaggi tutti stranieri, rimasti uccisi nell’attacco Isis al caffè di Dacca, mentre 13 sono le persone tratte in salvo dalle forze speciali del Bangladesh. La maggior parte delle vittime – riferisce il portavoce dell’esercito – erano italiane e giapponesi.

Durante il blitz, sono stati uccisi anche sei terroristi, mentre uno è stato catturato vivo. L’esercito riporta che la maggior parte delle vittime sono state uccise con armi da taglio e il Telegraph precisa che gli ostaggi sono stati sgozzati. Mancano ancora numeri ufficiali sulle vittime, ma sembra che al momento dell’attacco sette italiani fossero all’interno del locale.

13 gli ostaggi salvati

“Siamo stati in grado di salvare 13 persone e non abbiamo potuto salvarne altre” – ha detto la premier bengalese Sheikh Hasina, che ha anche reso noto che uno dei terroristi del commando è stato catturato vivo, mentre gli altri sei sono stati uccisi. “Si è trattato di un’azione estremamente orribile – ha aggiunto la premier in una dichiarazione in tv – Che genere di musulmani sono queste persone? Non hanno alcuna religione”. Poi, Hasina ha esortato al popolazione a “resistere a questi terroristi, il mio governo è determinato a sradicare terroristi e militanti dal Bangladesh”.

Il generale che ha diretto le operazioni Nayeem Ashfaq Chowdhury, in un incontro con i giornalisti, ha spiegato che nell’attacco terroristico sono stati uccisi venti civili, aggiungendo che tra i 13 ostaggi liberati ci sono un giapponese e due cittadini dello Sri Lanka. Sky news citando un portavoce dell’esercito, ha detto che tutte le venti persone uccise nell’attentato di Dacca sono straniere. Secondo la Bbc, invece, tra gli ostaggi salvati solo quattro erano di nazionalità non bengalese.

Risparmiato chi conosceva il Corano

Il quotidiano indiano Daily Star, citando Rezaul Karim, padre dell’ostaggio Hasnat Karim, riferisce che gli ostaggi che erano in grado di citare versi del Corano sono stati risparmiati, gli altri sono stati torturati. “Gli attentatori non si sono comportati male con i cittadini del Bangladesh – ha riferito l’uomo, citando le parole del figlio – anzi hanno dato da mangiare a tutti i locali. Ma hanno fatto una sorta di esame sulla religione chiedendo a tutti di citare il Corano: quelli che sono stati in grado di recitare un verso o due sono stati risparmiati, gli altri torturati”.

Un italiano, Gianni Boschetti che si trovava nel locale al momento dell’attacco, è riuscito a mettersi in salvo. “C’erano due tavoli – ha raccontato ai soccorritori – uno al quale ero seduto con mia moglie e un cliente, e un altro con altre sette-otto persone“. L’uomo è riuscito a gettarsi fuori dal locale e a salvarsi, ma non ha più saputo nulla della moglie e delle altre persone rimaste all’interno. Ufficialmente non ha avuto comunicazioni sulle condizioni dei superstiti. Boschetti lavora in Bangladesh da 25 anni come grossista di abbigliamento.

Tra i sopravvissuti c’è anche l’argentino di origini italiane Diego Rossini, chef del ristorante: “Sono tornato a vivere, è stata una notte orribile, per fortuna sono salvo, hanno bombe, mitragliatrici, armi – ha dichiarato il cuoco – Sono riuscito a scappare in un terrazzo, dove ho dovuto aspettare per un po’. Poi mi sono buttato in uno spazio tra il ristorante e l’edificio vicino: lì sono stato trovato dalla polizia, che stava cercando da dove entrare nel locale. Non sappiamo quante persone siano morte o vive. Ci sono molti stranieri, credo cercassero soprattutto noi. E’ stato orribile, ho sentito come si muovevano intorno al ristorante”.

Nella notte è arrivato anche il commento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Siamo tutti molto angosciati da questo ennesimo atto di barbarie – ha detto il Capo dello Stato – Naturalmente siamo coinvolti in modo particolare, avendo dei nostri concittadini in ostaggio. Questo aumenta l’angoscia e rende ancora più grande l’ansia per le iniziative che vengono assunte. Speriamo che vengano assunte con saggezza ed efficacia”.

Già ieri in serata il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, su Twitter, si era detto “in ansia per gli italiani coinvolti, vicino alle famiglie”. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha invece abbandonato la serata per il restauro del Colosseo e ha fatto ritorno a Palazzo Chigi, da dove segue la vicenda in contatto con la Farnesina.

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