I parcheggiatori dell’Aurora: “Traditi da una cooperativa di farabutti”

Redazione

Cronaca

I parcheggiatori dell’Aurora: “Traditi da una cooperativa di farabutti”
Tredici famiglia a rischio. “Ecco la nostra soluzione”

24 Marzo 2016 - 14:32

Stanno lì, al parcheggio Cirba. Ogni giorno. Pioggia, vento, sole o caldo. Sempre lì. In quello che fino a qualche tempo fa era il loro posto di lavoro. “Stiamo qui, in attesa di capire gli eventi – dicono – e per tutelare il nostro posto di lavoro. Da qui non ci muoviamo”.

Colpisce la loro dignità nel raccontare la loro storia, triste, figlia dei nostri tempi, ma anche colpa di qualcuno che ha giocato, letteralmente, con i loro posti di lavoro. “Siamo stati traditi da una cooperativa di farabutti”, dicono senza perdere tempo in giri di parole. Traditi. Forse è il termine più giusto. Perché i parcheggiatori non avevano mai avuto la sensazione e la percezione del fatto che la cooperativa stesse pensando di abbandonare il comune di Monreale, in una sorta di “prendi i soldi e scappa”.

“E non avevamo mai avuto questa sensazione perché gli stipendi arrivano puntuali”. Invece la cooperativa Aurora non versava il canone mensile al comune di Monreale da 28 mila euro. Fonti vicine alla cooperativa raccontano che questo canone non è praticamente quasi mai stato pagato. Un pagamento, non meglio specificato, è stato effettuato a luglio 2015 e riguardava alcune mensilità pregresse. Il comune di Monreale avrebbe avuto la possibilità dopo tre mesi di mancati pagamenti di rescindere immediatamente il contratto. Invece ha atteso, ha chiesto in giro, telefonato, cercato incontri. Poi il pagamento di luglio 2015, l’idea, in realtà errata, che tutto si stesse ricomponendo. Invece nulla. Pagamenti di nuovi sospesi. La decisione, dal 30 gennaio 2016 di chiudere tutto. Il risultato? Tredici lavoratori in mezzo ad una strada, con un futuro incerto e 500 mila euro, più o meno, che il comune probabilmente non vedrà mai più.

Adesso la situazione è in una sorta di limbo. Perché è vero che il Comune sta predisponendo il nuovo bando per la gestione delle zone blu, parcheggio Cirba compreso, ma è anche vero che, nella migliore delle ipotesi, la nuova ditta potrebbe prendere possesso degli stalli a pagamento non prima di 4 mesi, cioè quando parte della buona stagione è trascorsa e con lei anche la gran parte degli incassi che poi garantiscono il sostentamento nei periodi “morti” e scarsi di turisti. Perché proprio il parcheggio Cirba è il nodo fondamentale di tutta la gestione degli stalli a pagamento, visto che, dati alla mano, sostano qui qualcosa come 5.000 pullman l’anno, per un incasso di 325.000 euro, più circa 8, 10 mila euro al mese per le auto.

Insomma i numeri per gestire tutto ci sono. Ma va fatto un passo indietro. Per capire perché si è arrivato a tanto. E lo raccontano gli stessi parcheggiatori. Dal 1998 al 2006 hanno lavorato con la Pulibel; poi nel 2007 e nel 2008 sono stati transitati con la cooperativa Itinera, passaggio nella cooperativa Airone fino al 2013 e poi l’Aurora.

“Siamo stati fortunati – dicono – perché ogni cooperativa che si è susseguita ha inserito la clausola sociale. Il comune non si è mai interessato. Solo Capizzi, adesso, sta spingendo perché ciò avvenga”. Il canone di 28 mila euro al mese, però, è frutto di scelte politiche sbagliate, secondo noi. Perché prima la sosta ai pullman costava 15 euro “e qui venivano 100 pullman al giorno”, dicono i posteggiatori. Poi l’aumento “incredibile” voluto dalla giunta Gullo, per recuperare i soldi dovuti per l’arbitrato perso contro la ditta che aveva vinto l’appalto per il mega parcheggio multipiano: una multa da 1,8 milioni di euro. La somma, dunque, doveva essere reperita in qualche modo.

Da qui, la genialata di aumentare il ticket per i pullman da 15 a 65 euro. Cinquanta euro, però, venivano dati dalla cooperativa al Comune, esenti di Iva. Il resto veniva conteggiato nei bilanci della cooperativa. Che in ogni caso riusciva a far quadrare i conti. Oggi, questa cifra di 65 euro appare un poco caruccia, ma gli stessi parcheggiatori sottolineano che “se tutto viene fatto in regola, i conti combaciano”.

Capitolo contratto: i dipendenti hanno scoperto di avere un contratto part time di 12 ore settimanali, per uno stipendio di circa 500 euro. Ora la loro disoccupazione è di 280 euro “ed è impossibile per noi vivere con questa cifra”. Prima i loro stipendi erano anche più alti. La soluzione proposta dal Comune, al momento, è il nuovo bando (con esclusione dell’Aurora), con inclusione della clausola sociale, cioè con l’obbligo per la nuova ditta di assumere i parcheggiatori licenziati. Ma il problema rimangono i tempi. Per questo i parcheggiatori hanno proposto un’idea: “Bastano sette giorni – dicono – ci raduniamo in un’associazione no profit, il comune ci assegna la gestione del parcheggio, noi lavoriamo in maniera volontaria, ma l’amministrazione non perde questi soldi. In attesa che subentri la nuova ditta”.

Una soluzione che ci è parsa equa e soprattutto corretta. Perché mentre eravamo lì, al parcheggio, sono state decine le auto che hanno chiesto quanto avrebbero dovuto pagare. Piccola precisazione: nessuno di loro recupera soldi dai pullman né dalle auto. “Mica siamo così scemi da mettere a rischio il nostro lavoro”. Ogni giorno i posteggiatori vengono identificati dalla Polizia Municipale di Monreale che sta raccogliendo parecchio materiale. Forse per qualche indagine. Perché il danno erariale azzardato da qualcuno, non è poi così campato in aria.

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2 commenti a “I parcheggiatori dell’Aurora: “Traditi da una cooperativa di farabutti””

  1. giovanni ha detto:

    IO non vorrei credere che il dirigente del comune con lo stipendio di 120 mila euro l’anno non abbia avuto l’accortezza di verificare la solidità economica della cooperativa con una visura camerale ordinaria per accertarsi delle garenzie . Mi risulta che qualche amministratore abbia allertato il vertice della burocrazia camunale per iscritto, come mai nonsi è agito in tempo?

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