Virus Cryptolocker: la polizia mette in guardia gli utenti della rete

Redazione

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Virus Cryptolocker: la polizia mette in guardia gli utenti della rete
Come evitarlo e cosa fare se si è già stati infettati

09 Luglio 2015 - 15:00

Le numerose segnalazioni che giungono dagli internauti su questo nuovo virus che imperversa ormai da un pò di tempo sul web, ha indotto la Polizia ad aumentare le misure di prevenzione attraverso ogni strumento utile a garantire la sicurezza di chi naviga in rete.

“La Polizia Postale e delle Comunicazioni – spiegano – ha concluso proprio in queste ultime ore, un’operazione che ha permesso di sgominare un’organizzazione criminale per associazione per delinquere finalizzata all’accesso abusivo informatico, estorsione online e riciclaggio degli illeciti proventi realizzati mediante la diffusione del virus “Cryptolocker”, di cui sono rimaste vittima privati cittadini ma anche aziende, private e pubbliche”.

Lo scenario è il seguente: l’utente riceve sulla propria casella di posta elettronica un messaggio che fornisce indicazioni su presunte spedizioni a suo favore oppure contenente un link relativo ad un acquisto effettuato online a anche da altri servizi. Cliccando sul link oppure aprendo l’allegato (solitamente un documento pdf), viene iniettato il virus che immediatamente cripta il contenuto delle memorie dei computer, anche di quelli eventualmente collegati in rete.

A questo punto si realizza il ricatto dei criminali informatici che richiedono agli utenti, per riaprire i file e rientrare in possesso dei propri documenti, il pagamento di una somma di alcune centinaia di euro in Bitcoin (una moneta virtuale, esprimibile con un numero a 8 cifre decimali. Non esiste un’autorità centrale che la distribuisca e che ne tracci le transazioni in quanto le operazioni sono gestite collettivamente dal network attraverso dei siti c.d. ex-changer che rilasciano monete virtuali incamerando moneta proveniente da carte di credito o altri strumenti elettronici di pagamento, ossia codici che a loro volta possono essere convertiti in denaro contante. Il valore di un BTC è stabilito dal mercato. Attualmente 1 BTC corrisponde a circa 217 euro, ma tale valore è destinato ad aumentare, considerando che il numero massimo di BTC producibili attraverso il processo di “mining” cui possono partecipare tutti i nodi della rete, è fissato a 21 milioni) a fronte del quale ricevere via e-mail un programma per la decriptazione.

“E’ importante – continuano gli investigatori – non cedere al ricatto, anche perché non è certo che dopo il pagamento vengano restituiti i file criptati”. Tenere sempre aggiornato il software del proprio computer, munirsi di un buon antivirus, fare sempre un backup, ovvero una copia dei propri file, ma soprattutto fare attenzione alle mail che ci arrivano, specialmente se non attese, evitando di cliccare sui link o di aprire gli allegati, sono i consigli più importanti da seguire per impedire l’infezione del Cryptolocker.

Per maggiori informazioni e assicurare un contatto diretto e continuativo con il cittadino, si può fare riferimento anche al Commissariato online all’indirizzo: www.commissariatodips.it. Il portale è stato appena integrato con un’apposita “app” scaricabile gratuitamente dal proprio smartphone o dall’ipad per consentire di venire incontro alle crescenti richieste di assistenza e di aiuto degli utenti della rete, in tempo reale, e di conoscere sempre di più il mondo del web, i suoi rischi e le sue opportunità.

“Particolare attenzione occorre prestare nel comune utilizzo di tutti i dispositivi che contengono dati – dichiara Vincenzo Macrì, Dirigente del Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Palermo – siano essi dati personali, aventi un valore affettivo, o connessi ad attività professionale e lavorativa, con rilevante valore economico. La sicurezza delle informazioni può aumentare di molto usando alcuni semplici accorgimenti che garantiscono la sicurezza e la salvaguardia dei dati: è suffi-ciente realizzare periodicamente copie di backup, anche su hard disk portatili (chi non ne possiede oggi almeno uno?), usare antivirus ed antimalware aggiornati, visualizzare le e-mail ricevute in an-teprima e soprattutto evitare di interagirvi quando si rilevano situazioni inconsuete o anomale legate a dubbia provenienza o contenuti inconsueti o disconosciuti.”

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