Monreale, la villa comunale in mano ai vandali, i custodi: “Minacce e botte”

Redazione

Cronaca

Monreale, la villa comunale in mano ai vandali, i custodi: “Minacce e botte”
Intanto un gruppo di monrealesi, coordinati da Rodolfo Lo Iacono, progetta una sua riqualificazione

08 Novembre 2014 - 15:00

La promessa dell’assessore Pippo Lo Coco, fatta alla nostra redazione, è stata mantenuta: la villa è stata ripulita. Stamattina, il gruppo di volontari monrealesi coordinati da Rodolfo Lo Iacono (che ha fondato un gruppo su facebook “Vitaallavilla”), è rimasto con le mani in mano. Gli operai comunali avevano rimosso tutto. Ma per il gruppo è stata l’occasione per sedersi ad un tavolino e discutere dei prossimi impegni da prendere per riqualificare l’antico e storico spazio verde monrealese. Al sindaco, il gruppo chiederà dieci cose:

  • la messa in sicurezza del pino vicino la vasca, (potatura o estirpazione completa);
  • limitare la recinzione dell’area del belvedere solo alla zona dove è avvenuto il crollo, per permettere a turisti e non di godere del bellissimo panorama;
  • pulizia delle scritte sui muri;
  • creare un distacco dei vigili urbani in un locale vuoto nell’antivilla;
  • rivedere l’ordinanza di divieto di accesso ai cani e creare un’apposita area per i nostri amici a 4 zampre;
  • Il ripristino e la pulizia vasca;
  • installazione di posacenere;
  • installazione di cestini per i rifiuti;
  • chiedere all’associazione carabinieri in congedo (che tra l’altro hanno la sede a poche decine di metri, di fronte l’ufficio postale), una collaborazione per la vigilanza della villa e dell’antivilla;
  • chiedere l’utilizzo delle panchine inutilizzate che si trovano al cres.

La prossima settimana sarà formalizzata la richiesta al primo cittadino, Piero Capizzi.

Ma la villa risalta alle cronache per alcuni episodi inquietanti che hanno raccontato i custodi che stamattina erano presenti: minacce subìte, botte ad uno di loro (finito in ospedale), furto e danneggiamento delle piante.

“Noi siamo stanchi – dicono Ludovico Di Benedetto, Pietro Tumminello, Pietro Pellerito e Giuseppe Narisi -. Ogni giorno veniamo a lavorare con il terrore di subìre minacce, di essere circondati da delinquenti. Ad un nostro collega sono andati a picchiarlo sotto casa. Il Comune deve tutelarci”.

La villa, nel tardo pomeriggio, al tramonto, diventa presidio di microcriminalità, frequentata da ragazzi non proprio per bene. “Inutile rimproverarli, inutile tentare anche di accompagnarli fuori – dicono i custodi -. Siamo soli, spesso uno contro tre energumeni. È capitato fino all’altro giorno”.

Scritte sui muri, siepi appena piantate e subito estirpate, rifiuti sparsi per terra: una villa “di nessuno”.

Il problema della custodia è già a conoscenza del dirigente Busacca che dovrebbe rivedere la pianta organica per fare in modo di assegnare meglio i ruoli. Al momento, per esempio, a Monreale c’è un solo giardiniere che non ha nemmeno un mezzo per trasportare i residui delle potature: “Ci sono più di 80 spazi verdi da curare – dice il giardiniere Pietro Pellerito -. Ma io sono solo. Pure facendone uno al giorno, e spesso non ce la faccio, tornerei di nuovo all’inizio della lista dopo tre mesi”. Così Pellerito si ritrova a fare la spola “con il mio motore” tra uno spazio verde all’altro. “Ho trascorso un mese al cimitero per sistemare gli oltre tre chilometri di siepi. E non ho potuto fare altro. Ho detto al dirigente: datemi la villa comunale e vedrete come la trasformo”.

La stessa cosa riguarda per l’Ato che ha distaccato in antivilla e villa un solo operaio, Giuseppe Narisi.

“In pianta organica ci sono 47 articolisti “unità A” – dice Ludovico Di Benedetto -, persone in grado di fare questi lavori e di ridare lustro alla nostra città”.

(FOTO VINCENZO GANCI)

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