Fuga in Germania: sottopagati, in nero ed in 4 in un monolocale. Così gli italiani “fregano” i connazionali

Enrico Miceli

Inchieste

Fuga in Germania: sottopagati, in nero ed in 4 in un monolocale. Così gli italiani “fregano” i connazionali
LE NOSTRE INCHIESTE - Storie di chi ha provato a cambiare vita

07 Novembre 2014 - 09:26

Quando vivi fuori dall’Italia per molto tempo, ti rendi conto di come riesci a vedere le situazioni attorno a te con un´altra ottica, in particolare per tutto ciò che concerne l´Italia e gli italiani.

Lasciando fuori le discussioni politiche o i disastri fisici ed economici che stanno ormai mettendo in ginocchio l´Italia, mi riferisco piuttosto all´italiano, inteso come persona fisica, con la sua cultura ed i suoi retaggi.

Mai come ora mi sono accorto di come, genericamente parlando, non solo non esista la volontà di aiutare i propri connazionali in difficoltà, ma se è possibile raggirare, approfittarsi o, passatemi il termine, fregare qualcuno, l´italiano è sempre in prima linea: soprattutto se si tratta di “fregare” i propri connazionali.

Questo si vede soprattutto all´estero. Chi, venendo in Germania, ha la sfortuna di trovare lavoro da un italiano, avrà il più delle volte l´amara sorpresa di essere sottopagato, senza diritti, trattato da schiavo…. ed il problema è che non si hanno alternative, fino a quando non si impara il tedesco, dal momento che senza la conoscenza della lingua è praticamente impossibile trovare lavoro, a meno che non si sia altamente specializzati. Non è cinismo né parole dettate da risentimento: è l´amara verità!

Conosco parecchie persone che lavorano per italiani e sono pagati almeno il 40% in meno rispetto a un contratto di lavoro fatto con un tedesco, oltre a straordinari non pagati, e soldi dichiarati in busta molto minori all´effettiva paga, rendendo così anche impossibile la ricerca di una casa decente dove abitare.

Un’esperienza come tante: Lorenzo (il nome è stato cambiato per via della privacy), è venuto ad abitare a Monaco da circa 8 mesi, avendo dovuto chiudere dopo tanti anni la sua ditta in Italia. Io lo conosco personalmente. Ha 54 anni e, nonostante l´età, ha trovato lavoro presso un connazionale, residente qui in Germania dagli anni ´80. Lorenzo è assunto in “nero”, senza contributi, né assicurazione, né diritti. Gli è stato comunque messo a disposizione dal suo titolare un miniappartamento, per lui e la moglie. Dopo circa 6 mesi, viene finalmente messo in regola, ma a patto che lavori fino a quando non lo dice il padrone, ovviamente senza che Lorenzo pretenda di avere gli straordinari pagati. Dopo circa un mese, Lorenzo si vede arrivare in casa altri due stranieri, gente dell´Est, che il padrone accomoda con loro (marito e moglie). Dopo qualche debole rimostranza di Lorenzo (vi ricordo che abita in un monolocale), il padrone gli dice secco: “Se non ti va bene lì c´è la porta e te ne puoi andare”. Il problema è che Lorenzo non può andarsene per i seguenti motivi: non sa il tedesco, non può trovare una casa con la busta paga dichiarata dal padrone, non può tornare in Italia perché a 54 anni sei buono solo per guardare i cantieri con i vecchietti ( però senza pretendere la pensione), non ha soldi da parte per stare un po’ senza lavorare, non ha diritto alla disoccupazione perché ufficialmente lavora solo da un paio di mesi, e questo lo sa anche il padrone. E quindi Lorenzo può solo stringere i denti, guardare sua moglie piangere e mandare giù il rospo.

E di queste esperienze di persone italiane che conosco personalmente, ne potrei scrivere a decine.

Ora, a parte il fatto che una nazione che permetta una migrazione di massa dei propri cittadini, è una nazione “amorale” (non immorale, ma amorale), a parte che i suoi politici e sostenitori dovrebbero essere condannati a fare la stessa fine di centinaia di migliaia di italiani costretti a migrare all´estero senza niente tranne i vestiti che hanno addosso (e credetemi, ce ne sono veramente tanti), io chiedo: cosa meriterebbe un italiano che si approfitta in questo modo di un connazionale nel bisogno?

Qui si capisce bene il perché della mia convinzione che l´Italia non si riprenderà mai: è una questione di mentalità, non solo di governo. Siamo menefreghisti, e se possiamo fregare il prossimo, lo facciamo senza pensarci due volte. Quando io sto bene, il mio giardino è in ordine, mangio 3 volte al giorno… il mio vicino che non ha più niente, non è un problema mio. E qualcuno dirà: “Ma gli italiani non sono tutti così, ci sono molte brave persone!”, ed è verissimo. Infatti, quelli che non sono così, coincidono esattamente con quelli che vengono fregati.

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