VERSO LE PRIMARIE DEL PD – Un caffè con Massimiliano Lo Biondo

Giorgio Vaiana

Cronaca

VERSO LE PRIMARIE DEL PD – Un caffè con Massimiliano Lo Biondo
Inauguriamo oggi una mini-rubrica che permetterà di conoscere a fondo i tre candidati alle primarie del 13 ottobre. Oggi è la volta di Massimiliano Lo Biondo

03 Settembre 2013 - 10:00

Inauguriamo oggi una mini/rubrica che abbiamo voluto intitolare “Un caffè con…”. Tre puntate speciali in cui intervisteremo davanti ad una tazzina di caffè, i tre candidati alle primarie del Pd che si svolgeranno il prossimo 13 ottobre e che stabiliranno quale sarà il candidato sindaco nelle fila del partito democratico. Cominciamo oggi con Massimiliano Lo Biondo.

Ma era necessario fare le primarie a Monreale per stabilire il candidato sindaco?

“Sono convinto che non siamo sufficientemente pronti per applicare il concetto di primarie in stile americano. Ci sono troppe conflittualità. Spero di sbagliarmi”.

Ma lo sa che per alcuni le primarie sono il mezzo per toglierlo dalla scena politica?

“Non ci voglio credere e spero che non sia così. Sono certo che tutto si svolgerà in maniera normale, con quanta più gente possibile, perché si crede nel cambiamento e non perché é stato chiesto punto e basta. L’eventualità di perdere le primarie per giochi da stanza dei bottoni, la escludo perché credo nel lavoro che abbiamo svolto in questi anni, e soprattutto perché ho fiducia in chi milita nel Pd”.

Chi sono Salvatore Leto e Vittorio Di Salvo?

“Due persone per bene e pulite”.

Sarebbe in grado di fare il sindaco di Monreale?

“Nessuno da solo può riuscirci. Serve una squadra, soprattutto per un comune come Monreale, con le sue criticità. Credo che un gruppo ben affiatato sia imprescindibile”.

E lei ce l’ha la squadra?

“Un’idea ce l’ho. Ma la mia squadra, principalmente, è composta dai cittadini. Molti pensano che sono solo un voto, un numero in più. Per me sono l’anima di una comunità”.

Parliamo della Monreale di oggi, una situazione che è sotto gli occhi di tutti. Quante colpe ha l’attuale sindaco Filippo Di Matteo?

“Non credo che le colpe ed i meriti debbano essere dati solo ad una persona. Monreale ha vissuto situazioni di criticità normali. Ha perso tanto, secondo me, nel ruolo guida di condizione civica; penso ai parcheggi in villa, alla situazione della scuola Morvillo, ai rifiuti, alla mancanza di parchi-gioco per i bambini. Non si è mai pensato ad interventi di rimboschimento a Ficuzza e Casaboli, che potrebbero diventare attrazione turistica. Credo che le colpe debbano essere distribuite agli ultimi 20 anni di politica, fatta solo di propaganda ed autoreferenzialità”.

Ma negli ultimi 5 anni c’è stato Filippo Di Matteo ed anche lei…

“Di Matteo è partito come tutti, festeggiando la sua elezione da un palco, promettendo mari e monti. Un programma elettorale che è stato completamente disatteso. Io ho svolto il mio ruolo in minoranza, facendo battaglie su battaglie con interrogazioni ed interrogazioni che spesso sono andate a buon fine. Qui ancora si attende il piano regolatore, la vicenda Tribunale, si sono persi i 18 milioni di euro di finanziamento per il campo sportivo di Aquino, i 5,2 milioni di euro per Borgo Borzellino, i soldi per il basolato del centro storico. Di queste situazioni, ne ha colpe senza dubbio l’attuale Giunta Comunale”.

Allora, parlandone oggi, forse era giusto che Di Matteo facesse un passo indietro e lasciasse il ruolo di primo cittadino?

“Oggi si dicono tante cose. I cittadini, a giugno faranno le loro valutazioni, su ciò che è stato promesso ed effettivamente realizzato”.

Quanto ha influito l’addio di Salvino Caputo al tracollo di Monreale?

“So per certo che con Caputo, e mi assumo le responsabilità di queste affermazioni, il tracollo sia dell’Ato che del Comune era già compiuto. Dopo di lui le cose sono andate crescendo in maniera esponenziale”.

Cita l’Ato, una delle sue tante battaglie…

“Sulla situazione rifiuti c’è poca chiarezza. Mi sembra che con l’avvento della nuova società, a cambiare sarà soltanto il nome. Monreale sarebbe in grado di pensare ad un servizio di raccolta rifiuti in proprio se solo vi fosse un senso di professionalità e trasparenza da parte di chi oggi è il diretto responsabile dei disservizi e dei costi esorbitanti. So solo che grazie ad una mia interrogazione, i costi da 7,2 milioni sono scesi a 5,8 milioni, ma nessuno ha mai spiegato come sono stati utilizzati i soldi nei passati 6 mesi e come intende utilizzarli nei prossimi sei mesi. Ed in tutto questo, non si fa mai cenno alla raccolta differenziata. La nuova Tares non promette nulla di buono, se e quando arriverà. Perché ancora non ne sappiamo nulla”.

Che ci dice del turismo a Monreale?

“Il turismo monrealese è orfano di politiche di intervento, ma vive solo di riflesso del Duomo e del Chiostro. Nessuno ha mai pensato di iniziare con un turismo/natura. Abbiamo Ficuzza, Casaboli, il villaggio Montano di San Martino delle Scale. Si parla di questi luoghi solo in caso di incendi. Dobbiamo far tornare a rivivere le Piazze e l’economia che gli gira intorno”.

Se domani diventasse sindaco ed avesse la possibilità di fare una cosa subito, cosa farebbe?

“Parlerei alla gente. Dico sul serio. Inviterei le persone a riflettere, anche agli impiegati comunali, per cercare di capire come far ritornare l’amministrazione comunale a diventare il punto di riferimento dei cittadini e non solo una controparte contro cui lottare”.

Ha in testa i nomi degli eventuali assessorii?

“È presto, ma un’idea me la sono fatta. Si tratta di persone con un forte senso civico, etico e che sono un vulcano di idee. Oltre che piene di motivazioni”.

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